Mini impianti dentali

Si definiscono “mini impianti dentali” gli impianti in cui la vite ha un diametro uguale o inferiore a 3 millimetri. La vite è la parte d’impianto che andrà inserita nell’osso di mandibola o mascella e, a differenza delle viti di diametro superiore, in questo caso termina con un’estremità superiore a forma di sfera; esattamente su questa sfera sarà inserita la corona artificiale, replica del dente naturale che non c’è più. In pratica i mini impianti non sono dotati di abutment, ovvero del collegamento che, in un impianto “normale”, sporge dalla gengiva e congiunge vite e corona sovrastante.
L’utilizzo dei mini impianti
Il paziente ideale dei mini impianti è una persona con volume e densità di osso, sia della mascella che della mandibola, ormai scesi al di sotto del livello in grado di osteointegrare un normale impianto, il quale ha delle viti dalle dimensioni che riproducono delle radici dentali. Queste dimensioni, tuttavia, sono eccessive per le ossa, per esempio, di una persona anziana edentula da diverso tempo: è facile che l’età e la prolungata mancanza di denti abbiano causato l’atrofia delle ossa, le quali si sono così ritirate di volume e ridotte in densità tanto che ormai non sono più in grado di accogliere al loro interno una vite da impianto.
Una valida alternativa.
I mini impianti sono la risposta alle esigenze di questi pazienti; hanno delle viti dal diametro molto ridotto e quindi possono essere inseriti anche nelle ossa dagli spessori più ristretti. Sono quindi la soluzione per chi non può o non vuole ricorrere alle tecniche di innesto osseo o impianti pterigopalatini/zigomatici. Ovviamente non tutto è possibile, e al sotto di un certo volume osseo di mascella o mandibola non si può comunque scendere, pena fallimento della procedura chirurgica. In questi casi di atrofia ossea grave è allora necessario ricorrere ad una delle tecniche elencate qua sopra.
Ma in effetti c’è un’altra nicchia di pazienti adatti ai mini impianti: le persone che naturalmente hanno una bocca piccola (e quindi sono probabilmente di corporatura minuta); per questi pazienti, che quasi sicuramente hanno anche denti piccoli e ossa proporzionate, i mini impianti potrebbero essere una soluzione valida anche solo per sostituire un dente mancante. In questi casi, si può utilizzare anche più di un mini impianto a dente, soprattutto se si tratta di molari, i denti più sottoposti a sollecitazioni durante la masticazione.
I vantaggi dei mini impianti
Un breve riassunto dei principali punti a favore dei mini impianti.
– Sono un’alternativa all’innesto osseo, che richiede lunghi tempi di attesa (fino ad 1 anno) prima di avere la protesi definitiva installata. Con i mini impianti l’attesa è ridotta a poche settimane, e in alcuni casi è possibile il “carico immediato”, ovvero l’installazione della corona sulla vite nel giorno stesso dell’operazione di impianto.
- Sono un’alternativa agli impianti più profondi, zigomatici o pterigopalatini, che richiedono un’operazione più invasiva.
- Consentono di fissare la dentiera su pazienti che prima non erano candidabili ad un intervento d’implantologia.
- Come tutti gli impianti, arrestano l’assottigliamento dei tratti facciali dato che impediscono all’osso di ridursi ulteriormente.
In conclusione, quella dei mini impianti è un’invenzione molto importante per tanti pazienti in tutto il mondo: ogni giorno permettono a milioni di persone, rimaste senza molto osso disponibile, di poter godere dei vantaggi di una protesi fissa, anche a 80 o 90 anni. Molti dicono che a quell’età “non vale la pena” di eseguire un impianto… invece noi crediamo che in un Paese moderno anche la terza età debba essere vissuta al meglio, senza rinunciare alle possibilità di migliorare l’esistenza che ci offrono la medicina e la tecnologia; esattamente ciò che succede con i mini impianti.