Come ottenere dei denti bianchissimi con lo sbiancamento professionale

Al giorno d’oggi l’estetica è un aspetto molto presente nel complesso delle cure odontoiatriche e giustamente i dentisti italiani si stanno adeguando alle esigenze dei loro pazienti; sempre di più è quindi disponibile anche il trattamento cosmetico dello sbiancamento dentale, che permette di migliorare sensibilmente il proprio aspetto ad un costo tutto sommato irrisorio rispetto a quello di altri interventi estetici. Qui di seguito vedremo prima chi può fare lo sbiancamento e poi come si svolge una seduta professionale.

Lo sbiancamento dentale, è per tutti?

Per rispondere a questa domanda ne faremo un’altra: “tutte le macchine si possono lucidare”? In teoria sì, ma in realtà nessuno passerebbe la cera su una carrozzeria sporca o – peggio – arrugginita. Per i denti è esattamente la stessa cosa, nel senso che il paziente che vuole sbiancare i propri denti deve avere  un buon livello di igiene orale di base e non avere patologie orali (carie, gengiviti) in corso. Lo sbiancamento quindi non può essere un “tappeto” sotto al quale nascondere lo “sporco” di una cattiva cura dei denti; farlo sarebbe non solo poco professionale ma metterebbe anche ulteriormente a rischio la salute dentale della persona. Utilizzare quotidianamente spazzolino e filo interdentale, e compire le normali visite di controllo semestrali, sono quindi i pre-requisiti per lo sbiancamento dentale, che in questo modo sarà non solo più efficace, ma avrà anche effetti molto più duraturi.

Chi non può fare lo sbiancamento dentale.

In primo luogo esiste un limite di età; si ritiene che fino alla conclusione dello sviluppo (quindi fino ai 18-20 anni) lo smalto dei denti non sia ancora abbastanza spesso per poter applicare il gel al Perossido di Idrogeno che è alla base del trattamento di sbiancamento. Un’altra limitazione riguarda quelle persone che sono allergiche proprio al Perossido di Idrogeno (Acqua Ossigenata) e, molto più frequentemente, quelle che hanno delle protesi sulla parte frontale delle arcate: lo sbiancamento non agisce sui materiali artificiali, e quindi bisogna valutare bene prima quale sarà l’effetto complessivo dello sbiancamento, per evitare ottenere l’effetto di un solo dente “giallo” in un’arcata di denti bianchi brillanti.

Solitamente si sbiancano solo i denti frontali.

Uno dei fraintendimenti più frequenti tra dentista e paziente è che quest’ultimo si aspetterebbe di avere sbiancati tutti i denti mentre non è così; generalmente la procedura prevede di sbiancare unicamente i 16 denti frontali (8 per arcata), ovvero quelli visibili quando si parla e si sorride. Infatti, trattandosi di un intervento estetico senza né controindicazioni né benefici per la salute orale, avrebbe poco senso intervenire anche su dei denti (molari) che non vengono mai visti se non dall’odontoiatra durante le visite di controllo.

La procedura dello sbiancamento.

La “terapia cosmetica” dura da 1 ora ad 1 ora e mezza, a seconda del livello di bianco di partenza e di quello di arrivo concordato tra paziente e dentista. La prima azione è una normale seduta di igiene orale , oltre a pulire perfettamente i denti, serve a togliere la pellicola salivare che li ricopre. In seguito viene preparata la bocca, con l’allargamento delle labbra e delle guance e il posizionamento di un materiale resinoso auto-indurente che viene applicato con una siringa sulle gengive allo scopo di proteggerle dell’Acqua Ossigenata (è la cosiddetta “diga”). Compiuti questi gesti preparatori, è il momento del principio attivo, ovvero del gel al Perossido di Idrogeno, che viene spalmato sui denti che saranno sbiancati. Il gel viene quindi illuminato da una lampada apposita per accelerare l’azione chimica di ossidazione con la quale l’Ossigeno attacca e distrugge le molecole di sporco depositatesi negli anni all’interno della trama dello smalto. Il gel viene poi aspirato e poi riposizionato fino a 4 applicazioni successive nella stessa seduta, che nella grande maggioranza dei casi basta ad ottenere il risultato che ci si era posti come obiettivo.  procedura non richiede mai l’uso dell’anestesia.

Cosa fare dopo lo sbiancamento e la durata dell’effetto.

Terminata la seduta. nel giro di mezza giornata si ricostituisce la naturale pellicola salivare di protezione dello smalto. Per “stare sicuri” comunque molti dentisti consigliano di astenersi per un giorno da cibi troppo caldi o freddi, dato che i denti rimarranno particolarmente sensibili fino a quando la pellicola non farà di nuovo da barriera isolando lo smalto. La stessa cosa vale per gli alimenti pigmentati. Per quanto riguarda la durata dell’effetto, molto dipende dalle abitudini alimentari e di igiene del paziente. Il nuovo bianco dei denti successivo allo sbiancamento è a tutti gli effetti il nuovo colore dello smalto, ma questo non lo protegge dal naturale processo di colorazione che avveniva anche prima dell’intervento: più si sarà attenti a risciacquare la bocca dopo aver mangiato/bevuto sostanze molto colorate, più si manterrà un’adeguata igiene orale, più a lungo negli anni durerà l’effetto di quella singola seduta!

 

 

 

1 Giugno, 2022