Faccette e corone dentali, quali differenze?

Faccette e corone dentali sono i due principali metodi che hanno i dentisti per restaurare e conservare un dente. Qui di seguito vedremo come queste due categorie di protesi abbiano caratteristiche simili ma comunque differenti, e rispondano a diverse esigenze.
A cosa servono le corone dentali?
La corona dentale, chiamata anche “capsula”, è un “cappuccio” che riproduce la parte esterna di un dente naturale e serve a recuperarne aspetto e funzionalità. Quindi la corona è una protesi che avvolge tutta la circonferenza di un dente e che, una volta inserita nell’arcata del paziente, non deve distinguersi dai denti naturali vicini. La corona è dunque una protesi dalla funzione prettamente conservativa, che evita cioè l’estrazione del dente sottostante e gli garantisce – se non devitalizzato – di poter vivere molti anni ancora.
L’utilizzo delle faccette dentali.
D’altra parte, se invece l’esigenza non è conservativa ma soprattutto estetica, le faccette diventano le protesi più adatte. Con le faccette, ovvero una sorta di “gusci” che riproducono la “faccia” esterna di un dente, è possibile cambiare la forma ed il colore naturale dei denti, mantenendoli comunque vivi e sani al di sotto.
Solitamente i pazienti che richiedono le faccette o lamentano una colorazione dello smalto che purtroppo non può essere migliorata con un normale sbiancamento professionale, oppure presentano dei difetti anatomici (denti piccoli, leggermente storti, diastema, …) che in questo modo sono risolvibili senza ricorrere all’Ortodonzia.
C’è da mettere in evidenza che mentre le corone si applicano a qualsiasi dente ne abbia bisogno, le faccette solitamente vengono utilizzate unicamente per i 6 o gli 8 denti frontali di ciascuna arcata, anche se nulla vieta di arrivare fino ai molari.
La preparazione del dente sottostante.
- Con le corone dentali è necessaria quella che viene definita “preparazione” del dente sottostante, sia che questo sia vitale sia nel caso sia stato precedentemente sottoposto a trattamento canalare. In pratica si tratta di fresare il dente fino a fargli assumere la forma di un moncone. Questo moncone, chiamato più tecnicamente “pilastro”, sarà la parte di dente su cui verrà cementata la corona. La preparazione del dente è una fase delicatissima, perché dalla sua adeguatezza dipenderà la resistenza della protesi alle forze che tenderanno a dislocarla dalla sua sede (lingua, masticazione, urti occasionali). Se la stabilità della protesi è un’esigenza di cui il dentista deve tenere conto, l’altra è quella di non mettere a repentaglio il dente che si vuole conservare, soprattutto nel caso sia un dente vivo, per esempio con una preparazione troppo “profonda” o che vada a surriscaldare la camera pulpare. Nell’equilibrio tra queste due esigenze si gioca la partita della perfetta preparazione per una corona dentale. In termini di millimetri, a seconda del materiale utilizzato e del dente su cui si opera, solitamente si elimina il tessuto dentale per una profondità compresa tra 1 e 2 mm.
- La preparazione del dente per una faccetta è molto diversa a quella per una corona. Per prima cosa riguarda unicamente il lato vestibolare, ovvero la parte rivolta verso l’esterno della bocca, e in secondo luogo di solito si parla di massimo 1 mm di profondità e anche meno per gli incisivi. Con le faccette, al contrario delle corone, è importante conservare lo smalto perché è proprio lo smalto che garantisce l’adesione della faccetta. In ogni caso per preparare bene il dente è importantissimo che il dentista conosca perfettamente le caratteristiche della protesi preparata nel* laboratorio odontotecnico.
Quali materiali per queste protesi?
I materiali utilizzati per faccette e corone sono simili, vediamo i più utilizzati:
Faccette
- Il materiale più impiegato per le faccette è senza dubbio la porcellana. Queste faccette sono esteticamente molto belle e riescono a riprodurre la traslucenza naturale del dente. La porcellana ha un’ottima resistenza, e non si macchia o scheggia facilmente. Si tratta di uno dei materiali più durevoli e solitamente le faccette in porcellana vengono garantite 10 anni.
- Un’altra scelta possibile è quella della Zirconia; la Zirconia offre i gusci più resistenti e che durano di più nel tempo, ancora più della porcellana. Un punto che potrebbe essere a sfavore della Zirconia “monolitica” è l’opacità del materiale che contrasta con la naturale traslucenza dello smalto naturale. Tuttavia ogni anno vengono messe a punto nuove formule di Zirconia per raggiungere livelli di traslucenza superiore.
- Tra i materiali più utilizzati per le faccette, il composito è quello dalle prestazioni inferiori e che dura meno nel tempo, ma bisogna dire che costa la metà rispetto alla porcellana. Anche la durata media delle faccette in composito è la metà di quelle in porcellana, e si macchiano o scheggiano più facilmente. Ovviamente, essendo quello delle faccette un intervento estetico irreversibile, una volta consumate le prime faccette in composito, bisognerà procedere con la loro sostituzione (al massimo ogni 5 anni).
Corone
- Come anticipato, ci sono delle similitudini tra i materiali utilizzati per le corone e quelli delle faccette. Anche per le corone, infatti, il materiale più utilizzato è la porcellana; ha il grande vantaggio estetico di poter essere lavorata esattamente del colore degli altri denti naturali e quindi di risultare indistinguibile nell’arcata. Inoltre non comporta il rischio di allergie che c’è nel caso della presenza di leghe metalliche (escluso l’Oro che è perfettamente biocompatibile). Dal punto di vista dalla durata, la porcellana è resistente ma non “eterna”, e il rischio di rottura o scheggiamento è sicuramente presente.
- Le corone in porcellana/metallo sono anch’esse diffusissime; sono state inventate per donare maggiore resistenza alla porcellana, dato che la capsula interna di metallo rende la protesi più forte. Il problema di queste corone è che nel caso di recessione della gengiva appare il famigerato “bordino” nero, sotto forma di una linea nera tra il rosa della gengiva e il bianco della corona ricoperta di porcellana. Inoltre la presenza del metallo può risultare poco compatibile con i tessuti della bocca e scatenare una reazione allergica.
- Le corone in Zirconia sono le più resistenti, le più durevoli, e sono fatte di un materiale assolutamente biocompatibile. Essendo la Zirconia “naturalmente” bianca, non presenterà mai il problema del “bordino”, e non ha la controindicazione della sensibilità dentale che invece può capitare con le protesi in metallo/ceramica, le quali possiedono un’elevata conducibilità termica. L’unica importante controindicazione delle corone in Zirconia di cui il dentista deve tenere conto è che – essendo la Zirconia molto più dura dello smalto – la frizione tra la protesi e un dente naturale a lungo andare può danneggiare quest’ultimo.
Riassumendo, faccette e corone sono entrambe delle protesi che ricoprono un dente naturale, ma assolvono a compiti diversi, avendo le prime una funzione più estetica, e le seconde uno scopo eminentemente conservativo.