QUANTO POSSIAMO STARE SENZA USARE LO SPAZZOLINO?

QUANTO POSSIAMO STARE SENZA USARE LO SPAZZOLINO?
Quanto possiamo stare senza usare lo spazzolino prima di compromettere la nostra salute? Molto poco! Bastano solo 24 ore senza lavarsi i denti perché si verifichino i primi danni; se non è stata eliminata la placca batterica, la fase iniziale della calcificazione avviene già in questo lasso di tempo. La placca è la causa della precipitazione dei sali di calcio, ovvero la premessa della formazione dei calcoli dentali (tartaro), che a loro volta sono il focolaio dal quale si propaga la malattia parodontale, comunemente chiamata “piorrea”. Il primo stadio è la comparsa di gengive stranamente gonfie e rosse, che sanguinano anche solo toccandole (tardivamente) con lo spazzolino. Sono i sintomi di uno stato di sofferenza delle gengive di cui soffre la maggior parte della popolazione adulta italiana e che quasi sempre deriva da una scarsa igiene orale. Cioè da uno scarso utilizzo dello spazzolino.
Ogni quanto usare lo spazzolino
Ma ogni quanto va usato lo spazzolino? I denti vanno lavati per due minuti due volte al giorno. Il momento migliore per lavarsi i denti è alla mattina appena svegliati, quindi prima di colazione, per eliminare la placca notturna. L’altro momento è ovviamente alla sera, dopo aver completato i pasti. Riguardo alla scelta dello spazzolino, per destreggiarsi nella vastissima offerta commerciale, è preferibile uno spazzolino a testa abbastanza piccola da riuscire a maneggiarlo utilmente intorno a tutti i denti. Inoltre sono migliori quelli con le setole sintetiche, dato che le setole animali hanno una maggiore carica batterica. Le punte delle setole devono essere arrotondate ed è sempre meglio non lavare i denti con acqua calda, perché diventerebbero troppo morbide risultando meno efficaci.
Cambiatelo spesso!
Lo spazzolino va poi cambiato ogni 2 mesi o poco più, quando le setole iniziano a perdere forma e consistenza. Suvvia, 6 spazzolini all’anno è un impegno sostenibile per ottenere in cambio una bocca sana! Riguardo alle tecniche di spazzolamento ne esistono di diverse, ma la raccomandazione principale è una; quella di effettuare movimenti che vanno dalla gengiva al dente, e non dal dente alla gengiva. Questo per non aggravare il processo di recessione gengivale.
L’importanza di lavarsi la lingua
Quando ci si lava i denti non va mai dimenticata la lingua. Alcuni spazzolini sono dotati sul dorso della testina di pulisci-lingua, uno strumento con delle lamelle morbide che agiscono come un rastrello sulla superficie linguale. Se non è presente va comunque benissimo usare le setole dello spazzolino. L’importante è eliminare i batteri presenti sulla lingua e che, se lasciati indisturbati, si trasferirebbero in breve tempo sui denti.
Il filo interdentale
Concludendo, bisogna considerare che si stima che uno spazzolino riesca comunque a pulire solo il 60% della bocca. Va dunque necessariamente aiutato nella sua azione dal filo interdentale, che quindi non deve assolutamente essere considerato un “di più”, ma piuttosto il complemento necessario dello spazzolino. L’obiettivo del filo sono i frammenti di cibo rimasti incastrati tra dente e dente. Va utilizzato alla sera prima dello spazzolino, in modo che in seguito l’acqua e il dentifricio possano passare liberamente tra gli spazi interdentali.